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CINE

Adele la nuova eroina di Luc Besson

01.10.2010
Foto - Una scena dal film "Adele e l'enigma del faraone" di Luc Besson

ROMA
«Le donne sono molto affascinanti: mi interessano i loro punti di forza e le debolezze degli uomini, per rovesciare gli stereotipi del sesso debole e del sesso forte. D’altronde, loro non possono puntare sui muscoli, ma sull’intelligenza».

Così il regista, sceneggiatore e produttore francese Luc Besson, che dal 15 ottobre porta in sala (300 copie con Medusa) “Adèle e l’enigma del faraone”, con protagonista l’affascinante Adèle Blanc-Sec, avventurosa eroina partorita dalla penna del fumettista transalpino Jacques Tardi e interpreti Louise Bourgoin, Mathieu Amalric e Jean-Paul Rouve.

13° film di Besson, tratto da due dei dieci comic-book dedicati da Tardi ad Adèle, vede negli anni ’10 l’intrepida giornalista Blanc-Sec pronta a spingersi fin in Egitto pur di riportare in vita la sorella, mentre Parigi è in preda al panico per un mostruoso pterodattilo: «Adèle fa tutto questo per la sorella, viceversa, se le chiedessero di salvare il mondo probabilmente se ne starebbe a mollo in bagno...», dice il regista, che non smette di fare i complimenti all’altra metà del cielo: «Le donne hanno più coscienza del valore della vita perché, a differenza nostra, hanno la capacità di darla: nessuna donna ha mai dichiarato guerra».

Negando differenze particolari nell’adattare un fumetto piuttosto che un romanzo («I fumetti sono per quei registi che non vogliono leggere troppo...»), Besson vede Tardi, a cui altri registi Usa e giapponesi avevano chiesto i diritti per la trasporre Adèle Blanc-Sec, come «un padre siciliano che non vuole concedere la mano della propria figlia: a me sono serviti 6 anni per averla...» e confessa di «aver rispettato solo lo spirito, i colori e l’anima delle sue tavole, non la storia, attraverso cui - è un’avventuriera ma in tacchi, gonna e busto, e lo pterodattilo lo doma con un boa di struzzo... - volevo smontare i cliché dell’action-adventure».

E riflettere sulla condizione femminile dei primi del Novecento, sovvertendola: «All’epoca, le donne non potevano fare sport, politica, votare e fare il bagno nude: con Adèle, che fuma nuda nella vasca da bagno, ho inquadrato una donna molto moderna», aggiunge Besson, dicendosi pienamente soddisfatto dell’attrice che la interpreta, l’ex annunciatrice del meteo Louise Bourgoin: «Una scoperta fantastica: è umile, professionale e gran lavoratrice, altro che le colleghe che si presentano sul set con gli occhialoni scuri, 5 assistenti e un sacco di pretese....».

Ma per ora non ci sarà un sequel: «Louise me lo chiede ogni giorno, ma solo se avessi una storia come e migliore di questa potrei farlo: d’altronde, Leon è da 15 anni che mi chiedono di dargli un seguito». Viceversa, già sul set e da lui prodotto è Colombiana di Olivier Megaton, con la killer Zoe Saldana di Avatar: «Una versione sudamericana di Nikita, e Zoe stavolta non sarà dipinta di blu» scherza Besson.
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